LA NOSTRA STORIA

Guardare la storia di Trento Baseball vuole dire raccontare il sogno di ripopolare i "lupi" in Trentino, ma anche essere affascinati dall'Ibis Eremita - uccello strano e quasi estinto che dall'alto di un lampione ha fatto cadere le sue uova su un campo da gioco. Oggi vogliamo raccontare una favola da libro cuore dello sport, una di quelle favole in cui alcuni genitori hanno fortemente creduto, in cui alcuni tecnici hanno fatto tutto il possibile (e l'impossibile) per il piccolo branco di lupi.

Ma andiamo con ordine, perché le cose buttate lì, sulla piastra a scaldare, ora sono veramente molte...

Il baseball, sport d'importazione da oltreoceano, in Italia oramai si pratica da tempo, forse è arrivato proprio al termine della seconda guerra mondiale, assieme alle truppe alleate. Così, un monte di lancio, una mazza, una pallina e via, a chi tirava la botta più forte, a chi faceva andare la pallina più lontana. E al Centro Universitario Sportivo di Trento è toccato di portare la magnifica disciplina sportiva fra i monti del Trentino. Nelle sue fila hanno giocato ragazzi che poi si sono realizzati nella vita, arrivando ad occupare ruoli importanti anche nella società odierna.

Tirando avanti velocemente le pagine del calendario si arriva ad un fatidico giorno in cui un manipolo di genitori decide di organizzarsi per dare un po' di "brio" ad un movimento che col tempo s'era addormentato, per cercare di creare una nuova opportunità a Trento per gli appassionati di baseball. E fondano Trento Baseball, rasentando la pura follia...

All'inizio la strada è tutta in salita: soldi non ce ne sono, spese tante. Per fortuna le adesioni al progetto non mancano, ma sicuramente bisogna trovare il modo di avere i tecnici, il materiale. E qui i primi colpi di scena: i tecnici trentini decidono di appoggiare volontariamente e gratuitamente la nuova proposta. A loro ben presto si affiancano due grandi di Verona: Paolo Castagnini e sua moglie Giovanna. Tutti dimostrano il grande amore nei confronti del baseball e ancor più il grande attaccamento al neonato progetto. Così si danno anima e corpo, insegnando ai giovani atleti i fondamentali, coadiuvati da Luca Dematté, da Luca Gianotti, da Marcello Di Stefano, da Elisabetta Zanin, da Giulia Giovannini. Ma impostano anche le fasi migliorative di un progetto nato dalla pazzia di alcuni genitori, e che deve - come una scultura - essere sgrossato, perfezionato, modellato...

Manca però il materiale tecnico, e costa, molto...

Qui il primo colpo di scena da libro cuore: le società contro le quali i trentini devono misurarsi decidono di arrivare a Trento come i Re Magi, ovvero portando in dote dei doni: materiale tecnico che non usano più, ma che a Trento è come oro colato. Così ai piedi del Monte Bondone arrivano mazze, palline da allenamento, abbigliamento per i catcher, guantoni. Ed a Trento è una gioia!

Ma non è tutto: il nonno di un atleta decide di mettere mano alla sua pensione e di improvvisarsi sponsor per offrire un sito internet alla giovane società. Un punto di visibilità tanto importante per chi nasce da zero, per chi piano piano cerca di crescere, di camminare, di correre...

 

Le mamme, lavorando dopo giornata e dopo aver accudito le proprie famiglie, si improvvisano sarte e risistemano delle divise del calcio, per poterle utilizzare dalle formazioni giovanili.

Si comincia a sognare sempre più in grande...

Un bel giorno al campo arriva un osservatore speciale: arriva un Ibis eremita, un uccello dal lungo becco, quasi in via di estinzione, che fa parte di un progetto transfrontaliero di ripopolazione. E dall'alto di un lampione, mentre si riposa, osserva incuriosito il branco di piccoli lupi che con la mazza colpiscono quella pallina, spedendola lontana. E corrono, corrono veloci toccando con i piedi quegli strani "cuscini" messi a terra quasi a disegnare una sorta di quadrato. Un uccello strano, l'Ibis eremita. Una presenza quantomai anomala, la sua. Una rarità. Un presagio?

a domenica successiva i giovani lupetti della serie C, ufficialmente la prima squadra della società ma all'atto pratico i più grandi dei piccoli, rifila una sonora batosta ai cugini del Bolzano Baseball, società blasonata ed impegnata, fra l'altro, anche in Serie A.

Che sogno!

Arrivato dopo tante sconfitte...

Poi purtroppo il Coronavirus blocca tutte le attività. Anche il mondo del baseball sembra piombato in un mondo ovattato, dove tutto è diverso... Ma i lupi, nella tana, continuano ad essere esuberanti, il branco si riproduce. Nel 2021 il campionato di serie C inizierà nella seconda metà di maggio, ma la società trentina decide, in virtù dei numeri che ha raggiunto, di organizzare un precampionato a due squadre: Trento Baseball 1 e Trento Baseball 2. Sì, proprio così: Trento Baseball 1 e Trento Baseball 2.

Che sogno!

Vedere la foto con lo squadrone schierato, beh non nascondiamo che fa palpitare forte il cuore, che fa bagnare gli occhi. Vedere quella foto è il forte ringraziamento verso tutte le persone che in questi anni ci hanno creduto, che si sono sforzati per arrivare dove siamo arrivati ora, che hanno lavorato sodo contro tutto e tutti anche quando lo sconforto era alto, quando non si vedeva nessun risultato. Quando si pensava di non farcela...

I piccoli lupetti stanno diventando uomini, gli ululati si sentono sempre più decisi, il branco corre, si diverte, gioca. Anno 2022, arriva il nuovo tecnico cubano, Ernesto Del Rio. Noi ne siamo sicuri: i lupi cominceranno ad azzannare le parti alte della classifica...

Buon sogno a tutti!"